RUOLI FEMMINILI NON COMUNI NELLA NECROPOLI DI LA RUSTICA - COLLATIA (ROMA)

Anna De SantisPaola Catalano, Stefania Di Giannantonio | Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma

Abstract

Il centro di La Rustica che, in seguito alle ricerche effettuate dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma, si può identificare con certezza con l’antica città latina di Collatia, ricordata dalle fonti e legata alla più antica storia di Roma, appartiene al gruppo dei centri minori che si sviluppano nel Latium vetus fra la fine della fase laziale IIB e l’inizio del III periodo (ca. IX sec. a.C.) in posizione strategica su alcune delle principali vie di comunicazione e di scambio, in questo caso la via Collatina e il fiume Aniene. Il centro è stato individuato nel 1972, in seguito ai lavori per la costruzione del tratto di penetrazione urbana dell’Autostrada Roma - L’Aquila che hanno asportato completamente il tratto centrale della necropoli. L’abitato corrispondente era situato sulla collina prospiciente la necropoli a SO. Ricerche svolte negli anni successivi e soprattutto la ripresa delle indagini nella necropoli negli anni 2009-2012 hanno arricchito notevolmente le nostre conoscenze su questo centro. I dati stratigrafici e le indagini, sia nella necropoli che nell’abitato, testimoniano una continuità di vita almeno dall’VIII sec. a.C. fino alla piena età repubblicana.

Della necropoli sono state scavate complessivamente oltre 400 sepolture per la maggior parte riferibili al III e al IV periodo della cultura laziale (ca. VIII-inizi VI sec. a.C.) che corrispondono al momento di maggior fioritura del centro di Collatia.

Soprattutto la composizione dei corredi femminili del III periodo laziale, particolarmente ricchi di ornamenti personali che sembrano differenziati per fasce di età, offrono dati importanti per la ricostruzione della struttura sociale della comunità di Collatia e permettono di ipotizzare alcuni ruoli rivestiti in vita dalle defunte. Fra le tombe femminili di questo periodo un posto particolare occupa la tomba 14 per il rituale utilizzato, incinerazione, e per la particolarità della disposizione del corredo: ornamenti e vasi sono infatti deposti come se si trattasse di una inumazione. La tomba fa parte di un gruppo di tre sepolture femminili contemporanee spazialmente collegate e con corredi di particolare prestigio. Per quanto riguarda la tomba 14, si tratta dell’unica incinerazione della necropoli nel III periodo, fatto del tutto eccezionale anche perché questo rituale è utilizzato per una donna, il che conferma un ruolo fuori del comune rivestito in vita dalla defunta. 

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giulia osti4.3