IL DIALOGO OLTRE LA MORTE. SPAZI FUNERARI E RITUALITÀ CTONIE A PONTECAGNANO IN UN CONTESTO SOCIALE DI INTEGRAZIONI E DIFFERENZE
Carmelo Rizzo, Università degli Studi di Napoli
Abstract
Lo studio analitico della necropoli Orientalizzante di Pontecagnano, iniziato da Mariassunta Cuozzo, ha permesso di riconoscere le complesse strategie che regolano il comportamento funerario nella fase antica e media della seconda Età del Ferro.
L’inizio dell’Orientalizzante coincide con una marcata discontinuità rispetto alla Prima Età del Ferro: un nuovo paesaggio funerario esprime un rinnovato ‘immaginario sociale’. Le sepolture sono organizzate in più aree distinte, occupate con continuità nella diacronia. Questa strutturazione è percepibile non solo nell’organizzazione topografica, ma anche da evidenti differenziazioni di ideologie e ‘espressioni rituali’. Ad esempio, un gruppo funerario si organizza intorno la tomba principesca 2465, un altro intorno a una coppia di sepolture di infanti con complesso sistema rituale, monumentalizzato con un recinto di lastre di travertino. Questa riorganizzazione, indicata dalla Cuozzo come fase di ‘reinvenzione della tradizione’, è il risultato della dialettica tra gruppi elitari differenti e talora antagonisti.
Il sistema evidenziato dalla Cuozzo nella necropoli orientale si ripropone anche in quella occidentale. In una nuova area sepolcrale indagata nel 2009 in prop. De Chiara si evidenzia sin dalla fase di impianto del sepolcreto (fine VIII-inizi VII sec. a.C.) un’organizzazione dello spazio funerario per gruppi distinti. Il dato topografico è suffragato dal comportamento differenziato di ciascun nucleo per quanto riguarda la tipologia tombale e le scelte di rappresentazione funeraria. Il lotto 1 si organizza intorno a una tomba d’infante monumentalizzata con un recinto in lastre di travertino; il lotto 2, composto esclusivamente da deposizioni femminili, presenta una coppia di tombe emergenti, una delle quali di bambina ricoperta da tumulo; il lotto 3, con chiari rimandi all’orizzonte culturale di Oliveto Citra-Cairano, ha il proprio fulcro in una tomba femminile che si distingueva già per la struttura tombale con la presenza di due semata litici.
Lo studio della stratigrafia orizzontale e verticale di questa area di necropoli ha permesso di riconoscere differenti sistemi di performance funerarie: segni espressi nella disposizione del corredo vascolare e dall’architettura tombale, evidenziando un particolare rapporto rituale tra vivi e defunti. Soprattutto le tombe sulle quali si organizzano i diversi lotti funerari mostrano alcune esuberanze nel rituale. Per esempio l’organizzazione del corredo vascolare e l’architettura della tomba 9467 cela un sistema di segni rituali che coinvolgono sia il corpo che la struttura, con forti suggestioni di tipo ctonio che si discosta dalla semplice libagione funeraria, per accostarsi marcatamente a ritualità conosciute per i santuari, riversando così sul ruolo della defunta valenze e attributi di tipo sacrale. Il rituale funerario, così come riproposto, non trova diretti confronti con altre evidenze sepolcrali all’interno dei contesti conosciuti, non solo di Pontecagnano.
L’occorrenza di differenti ideologie e performance funerarie costituiscono, così, parte attiva nella riproduzione e legittimazione dei rapporti vigenti, nella promozione di differenti posizioni sociali, nella costruzione di identità, nelle dinamiche di negoziazione, resistenza o cambiamento sociale. L’analisi, quindi, vuole evidenziare, per le sepolture emergenti, la topografia del rituale funerario ricostruibile dai dati di scavo partendo dagli oggetti e relativa deposizione intesi come espressione dell’ideologia funeraria.