Microcosmi e macrocosmi. I musei, reali o virtuali, e gli appuntamenti social di interesse internazionale: opportunità, prospettive, problematiche

Paola Romi
Ricercatore indipendente

Ivana Cerato
Istituto per le Tecnologia applicate ai beni culturali del CNR di Roma

 

Da quando la comunicazione, con l’utilizzo dei social media, ha assunto un valore olistico, il tempo e lo spazio nelle attività dei musei presentano peculiarità inedite. Migliorare e diversificare la comunicazione di tipo esterno, al fine di instaurare un rapporto diretto con il pubblico e le altre realtà espositive, costituisce ormai un obiettivo fondamentale per le strutture di ogni tipo, importanza e dimensione. Le istituzioni culturali si devono infatti confrontare, oltre che con l’annullamento dell’unidirezionalità della comunicazione, con esigenze di divulgazione e fruizione a distanza che in qualche modo esulano dai consueti orari di apertura delle diverse realtà. In questo quadro, per l’interazione e la fidelizzazione dei diversi pubblici, è fondamentale l’impiego dei social media e, nell’ambito del loro piano editoriale, la creazione di rubriche periodiche e appuntamenti fissi di altro genere. In questa tipologia di iniziative si inseriscono manifestazioni quali #MuseumWeek e #MuseumSelfie, ma anche eventi non strettamente social come lo Slow Art Day e l’International Museum Day, o nuove sperimentazioni come #52museums.

Scopo dell’intervento è analizzare le peculiarità e le opportunità comunicative caratterizzanti tali appuntamenti. Senza prescindere dalle finalità più elementari, come farsi conoscere, si affronterà la non trascurabile prospettiva, per i musei, di sfruttare queste occasioni per costruire una rete di rapporti con altre realtà espositive. Nel raccontare le diverse esperienze si porrà l’accento su quale tipo di storytelling sia possibile mettere in atto e quali siano le interazioni da attuare a seconda delle necessità e/o caratteristiche dei singoli musei. Sottolineate le criticità presenti, passate e future si concluderà con un focus sulle problematiche e la percezione dei musei virtuali nell’universo social. A tal fine si userà come case study l’esperienza del Museo Virtuale della Valle del Tevere. L’interazione tra questa realtà e le istituzioni che hanno preso parte alla #MuseumWeek ha permesso infatti di iniziare una riflessione su quali siano, nel caso dei Musei Virtuali, i punti di forza e le criticità di una comunicazione affidata interamente alla tecnologia. L’analisi partirà dall’assunto che l’uso del virtuale favorisce la comprensione e la lettura del Patrimonio Culturale ma, come nel caso dei "Musei Tradizionali”, necessita, per veicolare informazioni e incuriosire il pubblico, non solo di belle ricostruzioni, ma anche di un linguaggio chiaro e accattivante che annulli la distanza tra queste e il visitatore.

giulia osti310