Theatron

Intervengono
Claudia Colaneri
(Oltre le Parole Onlus)
Pascal La Delfa (Oltre le Parole Onlus)
Francesco Pignataro (Fondazione Dià Cultura)
Caterina Rossetti (Parco Regionale dell’Appia Antica)
Simona Sanchirico (Fondazione Dià Cultura)

 

a cura della Fondazione Dià Cultura e di Oltre le Parole Onlus
in collaborazione con il Parco Regionale dell’Appia Antica

 

 

Negli ultimi decenni, oltre alle dinamiche comunicative più note e consolidate, sono state concepite ed elaborate alcune procedure di mediazione culturale più innovative sulla base di studi per lo più eseguiti in ambito anglosassone.
Fra queste modalità comunicative la narrazione rappresenta, non solo un mezzo, ma anche e
soprattutto un modo di concepire il museo: possiamo, infatti, considerare i messaggi emanati
dal museo e dai suoi contenuti come delle “storie” che devono essere “lette” e, dunque, interpretate dai visitatori.
La “storia” narrata, con tutti i suoi possibili e molteplici significati, può essere infatti usata come modello per insegnare e imparare.

L’idea di unire lo storytelling al museo, o in genere a tutti i luoghi della cultura, nasce dal
concetto delle “narrative museali” esteso analogicamente a qualsivoglia ambiente culturalmente significativo, conce- pendo tali ambienti come insieme di sto- rie, piuttosto che come “verità assolute” o “uniche”: i contenuti culturali sono, e saranno sempre, influenzati e ispirati alle idee di chi ha creato le opere, di chi ha costruito edifici o scritto musica e poesie, di chi ha collezionato e scelto opere d’arte, di chi ha curato restauri, esposizioni e rassegne, e così via.

Nel caso dei musei, luoghi della cultura in cui si concentra naturalmente l’attenzione di chi si
occupa di comunicazione culturale, lo storytelling consiste nel “raccontare” storie, prendendo
spunto dagli oggetti della collezione museale.
La narrazione concepita come metodologia laboratoriale, che intreccia in modo innovativo le
prassi narrative e la speri- mentazione pratica, porta il pubblico a divenire co-creatore di
cultura attiva nel cosiddetto museo-forum, in cui avviene l’intreccio fra storie personali, storie
collettive e flusso storico.
Talvolta lo storytelling – sia nella sua più comune accezione di narrazione teatrale tradizionale, 
sia in quella di “lettura re- citata” – può essere uno strumento fondamentale per il
coinvolgimento del visitatore, specialmente in quei musei in cui gli oggetti rischiano di
rimanere “muti”, se non adeguatamente valorizzati. L’importante è che la performance avvenga dal vivo, consentendo così al pubblico un’esperienza empatica ed emozionale.

Il corso si prefigge di trasmettere i fondamenti della comunicazione teatrale applicati
alla mediazione culturale: modalità comunicative che, oggigiorno, hanno luogo in particolare nei musei scientifici, con lo scopo appunto di educare alla Scienza, ma che sono abbastanza usate anche nei musei e siti storici,sebbene siano meno diffuse nei musei archeologici e d’arte, soprattutto in Italia.

 

giulia osti54