I ragazzi e i musei, da utenti passivi a protagonisti attivi: il caso della valorizzazione di un vecchio rifugio antiaereo in un liceo scientifico di Catania

Salvo Castro, Francesco Mannino, Franco Politano, Elvira Tomarchio
Centro Speleologico Etneo, Comitato Antico Corso, Officine Culturali

 

Il cuore di tutto è un rifugio antiaereo abbandonato, proprio al centro del Liceo Scientifico E. Boggio Lera di Catania, che a sua volta è proprio al centro di diversi quartieri popolari storici e a due passi dal Monastero dei Benedettini. Il tema dell'abstract è il progetto di recupero partecipato del rifugio, da costruire con studenti, docenti, operatori culturali e abitanti del quartiere. Si cambia modo di fruire della narrazione museale.

Il Liceo è collocato all'interno del Monastero della S.S. Trinità, nel cuore tardo barocco della città di Catania. Dopo la confisca da parte dello Stato, avvenuta in seguito alle cosiddette leggi eversive del 1866, l'edificio è stato adibito a diverse funzioni, tra cui sede della Questura. Proprio a seguito di questo utilizzo vi fu edificato nel 1937 un rifugio antiaereo per preservare dagli effetti dei bombardamenti anglo-americani i dipendenti degli uffici e gli abitanti dei quartieri limitrofi. Abbandonato subito dopo la guerra, il rifugio oggi è un ambiente dismesso incastonato tra i due livelli principali del Liceo, in totale stato di abbandono seppure in condizioni tutto sommato accettabili. Per il Liceo gli ambienti rappresentano uno straordinario dispositivo narrativo multi-tematico, capace di raccontare innanzitutto la storia della II Guerra Mondiale, il significato che i bombardamenti ebbero per la popolazione civile, gli umori dei “rifugiati” riscontrabili dalle iscrizioni sui muri, le tecniche e le attrezzature per la depurazione dell'aria in caso di attacchi chimici, il rapporto architettonico tra interventi moderni e architetture storiche.

Ma non solo.

Il progetto di recupero del Rifugio Antiaereo produrrà la apertura di uno spazio interno alla scuola finora abbandonato, da trasformare in un “laboratorio” di produzione di contenuti storici capaci di raccontare al territorio (residenti dei quartieri limitrofi, comunità locale, turisti) un pezzo significativo della storia contemporanea del territorio stesso, mediante un processo creativo fatto di ricerca ma soprattutto di elaborazione di nuovi contenuti narrativi (testi accattivanti, grafiche efficaci, audiovisivi d'impatto, comunicazione digitale e sociale). L'inevitabile e auspicato incontro con le testimonianze dei residenti del quartiere (anziani ricoverati nel Rifugio e loro discendenti), nonché il tema della gravità delle guerre, aprirà ad una nuova relazione extrascolastica, multiculturale e fortemente orientata all'inclusione sociale.

Ed ancora.

L'innovazione e la spinta al cambiamento costituite dal progetto non sono solo da individuarsi nella caratteristica assai rara della presenza di un rifugio antiaereo all'interno di un istituto scolastico, quanto anche nel processo di coinvolgimento attivo degli studenti per la creazione di contenuti e la progettazione di attività di fruizione del sito. Il progetto costituirà un forte elemento di attrattività innanzitutto proprio per i ragazzi, che potranno approdare alle materie curricolari (storia, chimica, fisica, disegno, etc.) attraverso un dispositivo nuovo, un “laboratorio” che li stimolerà a nuovi rapporti con la scuola e con le sue attività tradizionali. Potere essere i soggetti, in sodalizio con i propri compagni, che hanno partecipato alla genesi del progetto esecutivo, alla sua costruzione passo passo, alla sua verifica in itinere, alla sua conclusione e trasformazione in strumento operativo di narrazione storica, creerà una dimensione attiva, necessaria ad attivare senso di appartenenza e partecipazione, così indispensabile per appassionare e coinvolgere gli adolescenti (Bollo – Gariboldi, 2008).

Il convegno sarà l'occasione per fare il punto sul progetto e sul contributo che esso potrà dare al cambiamento e all'innovazione di un progetto museologico partecipato e attento a bisogni differenti di pubblici e stakeholders diversi.

giulia osti47