I tempi raccontati del castello Eurialo
Elisa Bonacini
Istituto Euro-Mediterraneo di Scienza e Tecnologia
Alessandra Castorina
Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Siracusa
Nel mondo occidentale il Castello Eurialo, a Siracusa, è l'esempio più importante e meglio conservato di una fortezza greca, datata al IV sec. a.C. Insieme con le mura dionigiane (originariamente lunghe 27 km) e con l’Arsenale costruito nell’isola di Ortigia, rappresenta un complesso unico di fortificazioni e opere militari voluto da Dionisio I (tiranno di Siracusa dal 404 al 367 a.C.) a partire dalla fine del V sec. a.C.
Il Castello costituisce una monumentale opera di architettura, a protezione di Siracusa dalla terrazza del quartiere di Epipoli (“sopra la città”). Euryalos in greco significa “testa di chiodo” e così appunto appare il forte, punta estrema delle fortificazioni, da cui si dipartono le mura. L’ingresso è protetto da tre fossati: a esso si accedeva da un ponte levatoio. Dal lato opposto, una porta consentiva l’accesso a un grande cortile. Il possente mastio a forma di trapezio fu fortificato nel corso del IV e III secolo a.C. dai successori di Dionisio,soprattutto da Agatocle (tiranno di Siracusa dal 316 a.C. e re di Sicilia dal 304 al 288 a.C.) e da Ierone II (tiranno di Siracusa dal 270 al 215 a.C.), e furono erette cinque grandi torri. Un intricato susseguirsi di gallerie consentiva alle truppe di spostarsi da un punto all'altro della fortezza. Gli ambienti al suo interno potevano avere la funzione di locali di servizio per i soldati della guarnigione qui stanziata (cucine, alloggi, magazzini, cisterne).
Altri interventi furono realizzati fino alla conquista romana del 212 a.C. e, dopo i Romani, in epoca bizantina tra VII e VIII sec. d.C. Nel corso dei secoli, la fortificazione subì numerose modifiche e successive spoliazioni; tuttavia, la sua parziale escavazione direttamente nella roccia ha consentito la sopravvivenza di una buona parte delle sue strutture e del suo impianto generale.
Valorizzare e rendere fruibile un contesto archeologico di tale complessità ha costituito una sfida di notevole impegno in quanto ci si è confrontati con l’estensione del monumento, con le sue trasformazioni nel tempo e con i successivi utilizzi. Veicolare a un pubblico il più ampio possibile tutti i contenuti e rendere dinamica e libera da sovrastrutture eccessivamente specialistiche la visita è stato quindi l’obiettivo primario da raggiungere in un contesto culturale, quello siciliano, che per molto tempo ha considerato i beni culturali in generale quali oggetti da esibire nella loro fissità atemporale, semplici “trofei” di un passato illustre, ovvero quale luoghi di interesse scientifico per addetti ai lavori. Solo di recente grazie all’impegno di alcune università o istituti di ricerca sembra registrarsi un cambiamento di rotta. Si fa strada, anche se in ritardo, il concetto di “valorizzazione” volta alla fruizione da parte di un vasto pubblico e si moltiplicano i progetti legati all’uso di tecnologie multimediali funzionali alla divulgazione degli innumerevoli messaggi che ogni monumento racchiude. Alla luce di queste considerazioni, si è scelto di approntare per il Castello Eurialo un sistema informativo organizzato su più livelli semantici e basato sul racconto che, offrendo al visitatore la possibilità di una selezione personalizzata, lo rendesse protagonista e non passivo ricettore di contenuti unidirezionali.
Grazie ai fondi strutturali, la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Siracusa ha sviluppato un progetto mirato al miglioramento della fruizione del sito (PO FESR SICILIA 2007/2013, “L’allestimento museale dell’Antiquarium del complesso archeologico di Castello Eurialo”), attraverso la creazione di un piccolo Antiquarium, allestito secondo criteri museografici più tradizionali, ma corredato da un circuito multimediale di tipo indoor/outdoo rutile a guidare i visitatori all’interno del museo (dove si sono installati un leggio e un tavolo multimediale) e lungo il percorso nell’area archeologica (dove si sono installati tre totem) e da un’audioguida multimediale realizzata sulla piattaforma izi.TRAVEL(https://izi.travel/it/, sorta di “Facebook dei Musei”, conta già oltre 900 Destinazioni, 2.000 City Tours, 800 Musei, 40 Lingue e 70 Paesi).
Il progetto di comunicazione multimediale è nato dalla volontà di raccontare attraverso spunti, spesso evocativi e aneddotici, un monumento, complesso, articolato e di difficile ricostruzione, quale appunto è il Castello Eurialo, rendendolo più comprensibile e affascinante attraverso le “storie”, antiche e recenti, che vi ruotano intorno.
Il progetto ha cercato di colmare il “gap” di attrattività turistica esistente fra questo sito e tutte le altre principali mete turistico-culturali di Siracusa (il Parco archeologico della Neapolis, il Museo Archeologico “Paolo Orsi”, le Catacombe, l’isola di Ortigia con la Cattedrale e gli altri punti di interesse lì esistenti). Distante dal centro di Siracusa, il Castello infatti è escluso dai tradizionali circuiti turistici.
Il progetto è stato concepitocome “racconto”,sfruttando immagini d’archivio, vecchie mappe, la documentazione fotografica degli scavi archeologici, fino alle moderne ricostruzioni 3D, per consentire ai visitatori di cogliere la vera evoluzione del paesaggio archeologico.
Protagonista indiscusso della militarizzazione dell’antica città di Siracusa fu Dionisio I. Grazie a lui infatti Siracusa divenne una potenza militare e marittima in grado di competere con le maggiori potenze del Mediterraneo.
Dionisio, nei contenuti multimediali fruibili in situ, diviene il narratore delle sue stesse imprese e dei numerosi aneddoti che gli storici antichi hanno tramandato e che hanno contribuito a costruire l’immagine di Dionisio come di un tiranno terribile ed empio. Il Castello, attraverso continui rimandi e richiami agli altri importanti monumenti della città, non solo riesce a riappropriarsi virtualmente di quel ruolo strategico che ebbe in età greca, ma viene ricontestualizzato, attraverso il percorso multimediale, all’interno delle emergenze archeologiche della città di Siracusa.
Accanto a Dionisio,si è scelto quale altro narratore Archimede, illustre scienziato siracusano, che migliorò quelle macchine da guerra già inventate dagli ingegneri di Dionisio e ne ideò di nuove (come gli specchi ustori e la manus ferrea) per frenare i Romani che assediavano la città, sotto il comando del console Marco Claudio Marcello.
Il racconto, dipanandosi attraverso storie e immagini e seguendo lo scorrere del tempo, si conclude con i contenuti del totem posto nella galleria sotterranea, nei quali si sottolinea il ruolo che il Castello ebbe nel ventennio fascista e durante la Seconda Guerra Mondiale: la scelta di trasformare le gallerie del Castello in un inespugnabile rifugio a protezione delle collezioni archeologiche siracusane nel 1941 ha consentito di allargare il racconto a ciò che comportò durante la guerra la tutela del patrimonio culturale e alla dolorosa trasformazione dei numerosi complessi ipogeici della città in rifugi antiaerei.
Il Castello, caduto in potere dei Romani nel 212 a.C., nel 1943 riuscì con successo a difendere, nelle sue viscere, le splendide opere d’arte con cui i Greci e i Romani avevano abbellito questa città e divenne uno dei protagonisti di una storia fatta di bombardamenti, di rifugi il più possibile sicuri per le persone e le cose, in una lotta quotidiana - fatta di documenti, di elenchi delle opere d’arte e dei monumenti distrutti, di reclami caduti nel vuoto - che la Soprintendenza di Siracusa dovette combattere con l’Unione nazionale per la Protezione antiaerea (UNPA) e con la Prefettura.
L’aspetto evocativo è lasciato alle fotografie in bianco e nero, in cui sono ritratti i volti dei rifugiati nel sottosuolo, il Museo Archeologico bombardato, i carri che trasportano le casse contenenti i reperti archeologici dal Museo e poi portati a spalla nelle gallerie del Castello, e culmina con le tragiche parole del Soprintendente di Siracusa Luigi Bernabò Brea sulla devastazione subìta dal patrimonio culturale sotto l’opera dei bombardamenti e delle stesse autorità (UNPA e prefettura) che risuonano tragicamente drammatiche e, purtroppo, assolutamente attuali.
Fa da supporto al circuito multimediale l’audioguida realizzata su izi.TRAVEL. Essa fa parte di un progetto su scala regionale che vede l’Assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana partner dell’Università di Catania e di izi.TRAVEL per la realizzazione di audioguide e itinerari multimediali sul territorio, sotto il coordinamento di Elisa Bonacini.
L’audioguida del Castello, consultabile online in remoto e sui dispositivi mobili dei visitatori in situ, costituisce uno strumento fondamentale non solo per il tour sul posto, ma anche per la pianificazione dell’itinerario nella fase pre-visita (dalla piattaforma online o dalla App) e per approfondimenti nella fase post-visita.