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Stadio di Domiziano
Gli edifici per spettacoli della Roma imperiale furono arricchiti da Domiziano con la costruzione di uno Stadio, di un Odeon e di una Naumachia.
Lo Stadio fu eretto nell'86 d.C. ai limiti della parte edificata del Campo Marzio accanto alle Terme Neroniane, alle Terme e allo Stagno di Agrippa nello stesso luogo in cui era già stato precedentemente edificato da Nerone uno stadio a completamento delle Terme.
Il nome deriva da stadion l'unità di misura equivalente a 600 piedi (circa 180 metri), distanza sulla quale si disputava la corsa veloce, la più importante fra le gare. In origine, nel mondo greco, per le gare di atletica si usava una semplice area pianeggiante e solo successivamente la forma divenne quella di un rettangolo allungato addossato ad un pendio o scavato tra due pendii dove erano ricavati i posti a sedere per gli spettatori, costituiti da gradinate intagliate nella roccia o formate da terra battuta.
Lo stadio di Domiziano è l'unico esempio di stadio in muratura eretto su sostruzioni murarie sinora conosciuto al di fuori della Grecia e del mondo orientale; prima della sua costruzione le gare di atletica solitamente si svolgevano nel Circo Massimo o nel Circo Flaminio; le fonti attestano inoltre come in occasione di giochi atletici venissero appositamente eretti stadi in legno smontabili dopo l'uso: Svetonio (Caes.39,3) ricorda lo stadio in legno eretto da Cesare nel 46 a.C, e Cassio Dione (53,1,5) quello voluto da Augusto nel 28 a.C. Era d'uso tra gli imperatori, per ingraziarsi il popolo, indire giochi o istituirne di nuovi e Domiziano istituì il Certamen Capitolino Iovi, agone musicale equestre e ginnico da disputare ogni quattro anni compiuti, secondo l'usanza greca e direttamente ispirato alle Olimpiadi greche.
Nello stadio si svolgeva la parte ginnica (certamen gymnicum), che comprendeva, oltre alle competizioni tra atleti anche una gara di corsa tra fanciulle come a Sparta. Alle gare partecipavano atleti di professione, in massima parte provenienti dalla Grecia; detta partecipazione era considerata importante al punto che sono state rinvenute iscrizioni su tombe che ricordavano una vittoria conseguita nell'Agone Capitolino.
Il premio per i vincitori era costituito da una corona di foglie di quercia e di ulivo, gli alberi sacri a Giove e a Minerva.
I certamina gymnica nello Stadio furono disputati per molto tempo anche dopo l'avvento del Cristianesimo e l'abolizione dei giochi cruenti negli anfiteatri.
(testi e immagini tratti da www.stadiodomiziano.com)
École française de Rome
L'École française de Rome è un importante istituto che si occupa di ricerca storica, archeologica e di scienze sociali.
Dal 1876, la Scuola, nata dall'esperienza dell'Istituto di corrispondenza archeologica, ha sede, con la sua Biblioteca (imprescindibile punto di riferimento per i ricercatori italiani e stranieri), nello splendido Palazzo Farnese - esempio di architettura rinascimentale cinquecentesca, opera di Antonio da Sangallo il Giovane, Michelangelo Buonarroti e Giacomo della Porta - dove è ubicata anche l'ambasciata di Francia in Italia.
L' École si avvale poi degli spazi di altre due prestigiose sedi romane: l'edificio sito al numero 62 di Piazza Navona, che ospiterà la prima giornata del convegno di Antropologia e Archeologia a confronto, e la Crypta Balbi, in via dei Delfini 14, che ospita il Servizio archeologico dell'EFR e che è viva testimonianza dell'intenso rapporto con la Soprintendenza Archeologica di Roma.
Attraverso il servizio archeologico, la Scuola offre un'assistenza scientifica e materiale a studiosi francesi e italiani, dai rilievi sugli scavi alla ricostruzione di siti ed edifici, grazie alla presenza di architetti specializzati.
Gli scavi dell'EFR hanno restituito, infatti, una ricca documentazione conservata in un archivio, vero spazio fisico, luogo di deposito in cui ciascun documento è stato registrato per cantiere, o ritaglio topografico più ampio, e inventariato in fototeche, planoteche e, successivamente, in raccolte numeriche.
Non solo. Come già accennato, la Biblioteca, creata fin dal 1873 grazie ad alcune donazioni private e a una dotazione specifica del Ministero dell'Istruzione pubblica, è strettamente legata all'École.
Essa rappresenta una collezione particolarmente ricca di opere dedicate all'archeologia, alla storia del mondo mediterraneo antico e alla storia della Chiesa; un fondo specializzato in diritto, donato dalla famiglia del grande giurista Edoardo Volterra e aperto al pubblico nel 1989; un pubblico costituito da circa 2000 lettori di 35 nazionalità diverse.
(www.efrome.it)