Ossa e DNA… La verità, vi prego, sull’amore! Il contributo dell’antropologia fisica per la ricostruzione dei comportamenti sessuali e “amorosi” del passato -
Alessandra Sperduti
“We are not a classic pair-bonded species. We are not a polygamous, tournament species either…. What we are, officially, is a tragically confused species.” (Robert Sapolsky)
Uno scheletro, una biomolecola antica, segnali chimico-fisici estratti da ossa e denti, appaiono freddi oggetti d’indagine lontani dalle tematiche introdotte del convegno. In realtà, è proprio attraverso queste (ed altre) fonti che l’antropologia biologica può fornire interessanti spunti di riflessione ed evidenze utili alla ricostruzione dei comportamenti sessuali e “amorosi” del passato. Per di più, la bioantropologia, in quanto “scienza di confine”, ci esorta a estendere lo sguardo oltre la nostra specie, in una prospettiva comparativa ed evolutiva; in quanto “scienza dialogante”, risponde alle istanze che emergono da altri campi del sapere e prende in prestito modelli interpretativi propri di altre discipline. Se la finalità è quella di comprendere fenomeni umani complessi, quali i comportamenti prosociali, i mating systems, i legami di coppia, l’attaccamento genitore-figlio, l’applicazione dello schema/guida suggerito da Nikolaas Tinbergen per la ricerca etologica rappresenta senza dubbio un valido punto di partenza
In questo contributo verranno presentati in modo sintetico temi di ricerca e casi studio pertinenti l'argomento di questa riunione scientifica, nei quali le evidenze biologiche hanno giocato e giocano un ruolo fondamentale nella costruzione di narrazioni. Allo stesso tempo, verranno sottolineati i limiti derivanti dalla natura stessa del dato e discusse questioni metodologiche e complessità interpretative. Tra i temi esplorabili con l’apporto della bioantropologia si elencano, a titolo esemplificativo:
- il comportamento sessuale dell’uomo e degli altri primati, tra traiettorie evolutive, modelli adattativi, determinanti genetiche e scelte individuali;
- le basi neurologiche dell’amore romantico e materno con le più recenti evidenze dalla risonanza magnetica funzionale;
- la questione dell’ibridazione tra le diverse popolazioni umane nel corso del Pleistocene;
- sistemi di endogamia, esogamia, patrilocalità nelle società umane antiche;
- origine della famiglia mononucleare;
- evidenze di parentela nei contesti funerari;
- le molteplici relazioni tra sesso e genere;
- fenomeni di gender inequality e di abusi;
- fenomeni di social care di soggetti infantili o disabili.
Molti di questi temi, pur affrontate in un’ottica fortemente interdisciplinare e con rigore scientifico, rimangono di non facile risoluzione: quando si tratta di sentimenti e comportamenti la nostra, in definitiva, è una “tragically confused species”.